Messaggio
  • EU e-Privacy Directive

    This website uses cookies to manage authentication, navigation, and other functions. By using our website, you agree that we can place these types of cookies on your device.

    View e-Privacy Directive Documents

La letterina del sabato 16 dicembre 2023

Care Amiche e cari Amici,

non ero il solo (e lo sapevo) ad aver notato con un filo di tristezza le lucine mancanti nella corona dell’Immacolata che si trova nella Chiesa parrocchiale di San Rocco. A differenza della consueta aureola che circonda il capo dei santi le luci dell’Immacolata sono più direttamente un richiamo alla corona di 12 stelle della donna vestita di sole che appare nell’Apocalisse di San Giovanni. Sapevo, avendolo chiesto, che non si trattava di rimettere due lampadine ma di un intervento complessivo. Nulla di che, intendiamoci. Ma la perdurante mancanza di quelle lucine, ogni volta che entravo in chiesa, era uno dei momenti fissi non di curiosità ma di piccolo commento nella contemplazione di quella statua che mi è cara, come penso sia cara a molte e molti di noi. Ignavo nell’azione, ho scoperto che non ero il solo ad aver fatto caso alle due lucine fulminate e che altri stavano provando a far sistemare tutto e bene. Il che è accaduto prima della festa dell’Immacolata ed è stato notato la sera del 7 dicembre in occasione della Messa vespertina senza alcuna necessità di annunci che servono a volte per spiegare altro non questa piccola attenzione.

 

Due giorni dopo, al termine della Messa vespertina del 9, don Gilberto ha chiesto ai fedeli presenti di non scappar via dopo la benedizione perché ci sarebbe stata una piccola sorpresa. Infatti, in anteprima sulla programmata inaugurazione prevista per la domenica mattina, è stato acceso il presepe.

La realizzazione decisamente non è di stampo tradizionale, trattandosi della riproduzione delle nostre cinque chiese che fanno da luogo di accoglienza della nostra Comunità per Gesù che viene, e ha richiamato alla memoria i tanti presepi moderni che furono ideati ed allestiti in chiesa sin dagli anni ’70 del secolo scorso, molti dei quali ho contribuito con le Amiche e gli Amici di sempre a realizzare direttamente. Il presepe è bello di una bellezza legata alla capacità di rappresentare un messaggio profondo, anche se manca di animazioni, di luci e di quegli altri elementi che fanno rimanere incantati grandi e piccini. Bellissima è l’iniziativa di chi lo ha realizzato perché si tratta di giovani coppie di nostri Concittadini che con il loro fare, silenzioso, propositivo ed encomiabile ci hanno dato anche un luminoso esempio di impegno gioiose e disinteressato. L’esempio è che, se si vuole, si può dedicare tempo a far qualcosa di semplicemente buono al posto di star davanti alla tv o a bighellonare senza costrutto.

Contemplando quel bel presepe, una notazione mi è venuta spontanea e non ha nulla di sarcastico e men che mai di svilente dell’opera e di chi l’ha realizzata che resta meravigliosa per fattura e motivazioni. Sono stato tentato, su quelle sagome di cartone che riproducono l’antica Chiesa madre di San Michele, quella nuova di San Rocco, la Chiesa di San Pantaleone in località Caramanico, la vecchia chiesa di Cerreto e la carissima chiesetta della Madonna delle Piane, di attaccare il cartello “Affittasi” o “Vendesi”, come si fa per le case vuote che una Famiglia non usa più o che non può più mantenere. Il messaggio non è affatto blasfemo, è lacerante per le nostre coscienze di componenti la Comunità Cattolica di Miglianico perché ci interpella sui vuoti coi quali abbiamo riempito quei luoghi costruiti da nostri genitori e progenitori non per mera idolatria ma per esser spazi di adorazione verso Dio e di comunione con lui.                       

Non lascio i luoghi di culto perché c’è una bella iniziativa musicale a scopo benefico che verrà ospitata stasera, alle 19:00, presso il Santuario di San Pantaleone. Si tratta del “Concerto di Natale - Musica e Canti natalizi che vedrà esibirsi Fabio d’Orazio all’organo, Marco Zenni alla tromba e la bravissima Elena Mashkova al violino con il “NoteinCorso Vocal Ensamble” diretto da Cristina Di Zio. Il concerto, ad ingresso libero, sarà occasione per raccogliere fondi a favore dell’AIL - sezione di Pescara. Un concerto è sempre un ottimo motivo per uscire di casa. Vivere una bella esperienza musicale ed essere solidali (cioè portare il portafoglio e renderlo co-protagonista, ndr.) con chi tanto si prodiga a favore dei malati di leucemia e delle loro Famiglie è una emozione davvero natalizia.       

 

Da non perdere, assolutamente, è l’Incontro in Comune fissato per lunedì prossimo, 18 dicembre, alle 20,45, nella Sala consiliare del Municipio. Potremo ascoltare tante cose interessanti sul tema “Le tradizioni del Natale in Abruzzo”, da una relatrice d’eccezione qual è la professoressa Lia Giancristofaro, docente di discipline demoantropologiuche presso il Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze sociali dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Riscoprire quell’Abruzzo che abbiamo dimenticato o quello che ci hanno raccontato i nostri Nonni che semplicemente non abbiamo fatto in tempo a vivere ma che rappresenta la nostra storia e il luogo di tante nostre tradizioni è importante. Ecco perché è un’occasione da non perdere e da non scansare con le scuse di rito, quelle sinceramente sciocche che potrei elencare perché vanno dai banalissimi “sì, ma a quell’ora è tardi” o “faceva freddo ieri sera” al “ho cominciato a guardare un film e mi sono appisolato” fino addirittura al “sarei venuta ma mi è passato di mente” si riassumono tutte in una sola motivazione “no, non ci voglio andare”: titolo della pigrizia civica. 

Care Amiche e cari Amici, mi ero ripromesso di attendere il trascorrere delle festività natalizie per tornare a condividere con voi qualche riflessione e curiosità sulle vicende politiche locali. E mi sarebbe stato agevole mantenere questo impegno pur non dichiarato grazie alla sostanziale assenza di eventi e comunicazioni di rilievo sul piano dei preparativi più o meno strategici che si vanno attuando in vista delle prossime comunali del 2024. Poi le mie sentinelle del web mi hanno inviato il copia-incolla di un testo  che il mio Amico, Silvio De Lutiis, abile e tenace tessitore della tela a sinistra della cornice locale, ha affidato ai suoi canali social.

Questo è quanto ha scritto il “compagno Silvio”, per come l’ho ricevuto, senza alcuna modifica: “C'è molta curiosità da parte dei cittadini di Miglianico di cosa succederà fra qualche mese alle elezioni amministrative. La situazione anche se può sembrare complessa invece è abbastanza semplice. Il sindaco uscente pare che abbia deciso la terza ricandidatura anche se ancora viene ufficializzata, dall'altra parte è nata Miglianico in comune che praticamente raggruppa quell'area politico culturale che faceva riferimento alle vecchie amministrazioni dell'UDC che hanno amministrato Miglianico fino al 2009, ci sono quasi tutti, non c'è Maurizio Adezio che invece è ancora schierato con Fabio , però pare che in quest'area siano rientrati anche gli ex sindaci sindaco Dino De Marco e Nicola Nicola Mincone. Questo schieramento pare sia guidato dal mio amico Federico Anzellotti, una amico che ho sempre stimato anche se politicamente siamo schierati su fronti opposti. Poi ci siamo noi della coalizione civica per le idee , una coalizione formata dal PD , dai cinque stelle , dai cattolici di Demos, dagli indipendenti di centrosinistra e dove in queste Agorà delle idee e in questi tavoli hanno partecipato più di 40 persone.  Bene dopo aver stilato la bozza programmatica che unisce il filo conduttore delle Agorà delle idee, queste persone  saranno tutti richiamati e insieme a loro decideremo il futuro della nostra coalizione e lo sbocco da dare al movimento delle Agorà delle idee. Naturalmente la nostra idea è di continuare ad allargare la partecipazione popolare.  Noi abbiamo deciso di fare il contrario di ciò che stanno facendo Fabio e Federico. Loro partono dal vertice, noi vogliamo partire dalla base . Il nostro capolista e la nostra lista verranno decisi da un processo di partecipazione popolare tra coloro che hanno partecipato al tavolo delle idee. Nel frattempo tutti aspettano cosa decideranno di fare gli amici di Miglianico insieme. E poi bisogna capire la posizione dei volontari della protezione civile. Questo è il quadro attuale. Vedremo se poi ci saranno cambiamenti .”

Ringrazio Silvio della citazione. Gli devo una precisazione a beneficio di chi lo segue su Facebook o so non so cos’altro ancora. Non ho amministrato Miglianico. Essere stato in un’area politica, che non rinnego affatto e alla quale appartengo idealmente, quella Democratico cristiana, quella dei Popolari europei anche se con crescenti perplessità su certi movimenti nazionali e continentali, è un dato e ne sono orgoglioso. Alcuni di coloro che sono stati attivi in quelle esperienze a quei tempi non so se ancora oggi possono esser come me orgogliosi di quell’impegno politico. Non può esserlo chi appoggia la Lega o, per certi versi, il M5S, perché è passato col nemico, senza poter accampare altra motivazione se non un mero interesse personale, evidentemente in questo, solo in questo parlo dell’appoggio alla Lega soprattutto, mostrando coerenza. Non vado oltre per non aprire polemiche che sfiorerebbero inevitabilmente il personale ora che siamo sotto Natale. Non passeranno molti giorni dopo la Befana per chiarire alcune cosette. A Silvio, però, devo dire qualcosa che non può aspettare. Probabilmente appoggerò Fabio Adezio come Sindaco, se si ricandiderà (e dovrebbe sbrigarsi a farlo) perché sono più i motivi per sostenerlo che quelli per ritenerlo inadatto ad un terzo mandato. Lui personalmente lo merita e, in Abruzzo e in Italia, il terzo mandato dei Sindaci dei centri minori (non parliamo dei parlamentari e consiglieri regionali…) sta diventando quasi normalità anche in casa PD, senza che nessuno si stracci le vesti per invocare il nuovo a tutti i costi. E i costi, stavolta, a Miglianico sarebbero alti, drammaticamente alti: Silvio lo sa. Gli chiederei, ma non lo faccio per non dover ascoltare lunghe litanie, come fa lui a non appoggiare Fabio Adezio (il che probabilmente tra due o tre mesi dovrà tornare a fare…) se non agitando pretesti e nessuna critica sostanziale che, se tale fosse, sarebbe stata certamente lanciata e sostenuta molto prima del suo assurgere a capo del PD della Val di Foro. Gli chiedo invece la cortesia di riporre in cantina gli slogan della vecchia sinistra ormai incartapecorita nei salotti buoni d’Italia. Parlo delle “scelte dal basso”, della “condivisione con la base” e altre vetustà simili. 40 o anche 50 Concittadine e Concittadini che, senza aver fatto nessuna analisi seria, accettano idee sostanzialmente pre-elaborate, illudendosi di averle suggerite loro col giochetto della collazione a colori sul tazebao da tavolo, sono una rispettabilissima, lodevolissima, simpaticissima ma piccolissima minoranza. Può diventare rapidamente maggioranza e vincere la battaglia amministrativa del 2024 introducendo grandiose novità? Non posso escluderlo. Sinceramente non mi dispiacerebbe. Ho fiducia nei giovani, nei giovani veri non nei lifting di falsi nuovi. Confermo la mia impressione: non vedo né giganti né affascinanti novità all’orizzonte e continuo a temere che l’azzardo di Silvio e dei suoi, alla fine, lo pagheranno altri. Infatti lui e i suoi, per ora, stanno regalando immeritati e inattesi spazi di manovra a chi dovrebbe essere invece combattuto e ricacciato indietro nel tempo passato, con una nuova resistenza a difesa di Miglianico e del suo futuro.

Buona Domenica

Joomla templates by a4joomla