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La letterina del sabato 10 febbraio 2024

Care Amiche e cari Amici.

sarebbe divertente un incipit del genere “C’è chi apre e c’è chi chiude”. Divertente, certo non da sbellicarsi dalle risate, dichiamo godibile sotto certi aspetti è stata la coincidenza temporale di certe vicende; divertente non è né lo sarà per alcuni protagonisti di questo lavorio di apri-e-chiudi. Vado per ordine di tempo. Domenica mattina, con quell’anticipo che ormai sta diventando una normalità rispetto ai tempi di legge, anche il nostro Concittadino, Marco De Luca, ha aperto la sua sede elettorale come ogni candidato che si rispetti ha fatto sta facendo in questi giorni che preludono alla campagna elettorale per le regionali del 10 marzo prossimo.

 

Tempo fa un candidato del M5S forse non avrebbe azzardato né l’affissione di manifesti né una propria sede elettorale. Non so cosa sia cambiato dall’epoca dell’uno-vale-uno all’attuale costume di scimmiottare i candidati delle altre liste. Non posso raccontarvi quella inaugurazione perché non vi ho partecipato. Non sono stato invitato, educatamente, non sono andato. Ci sarà tempo per conoscere e valutare idee, programmi e proposte di Marco De Luca come candidato alle Regionali. Gli auguro sinceramente di essere eletto in Regione, qualora però, malauguratamente, non venisse eletto, non è azzardato ipotizzare che potremmo averlo ancora candidato alle comunali di giugno. 

Per un Concittadino che apre le sue porte alla politica attiva ce n’è un altro che, molto attivo da molti, molti, molti anni, la porta l’ha chiusa e poi serrata definitivamente ad un altro Concittadino, ovviamente in senso politico e non fisico. Il mio Amico Silvio De Lutiis, piddino di ritorno, capo del PD vallivo e comunale nonché gran tessitore della parte strategico-operativa dell’operazione “Agorà delle idee per Miglianicoha infatti chiuso, sbattuto la porta in faccia al Sindaco, Fabio Adezio. Le mie sentinelle del web, mercoledì sera, mentre vedevo la semifinale di Coppa d’Africa, mi hanno segnalato un suo post alquanto bellicoso col quale ha sancito la rottura tra “il partito democratico di Miglianico” e “il gruppo consiliare Miglianico cambia rappresentato dal sindaco Fabio Adezio“.

Secondo Silvio il Sindaco gli avrebbe chiesto di portare all’attenzione del PD locale una proposta “ridicola e degradante(non dice quale, ndr.) che lui, pre-giudicandola, ha deciso autonomamente di non portato alla valutazione del suo partito. Là per là ho provato a capirci qualcosa: pare che le cose non stiano così. Ora non importa. Comunque, dopo tanto politichese Silvio De Lutiis, in conclusione di quello steso post ha smentito sé stesso quando ha scritto “Il dialogo si potrebbe riaprire solo se il sindaco rinuncia al terzo mandato. Punto. Qualcosa si chiarisce in piccola parte. D’accordo sui programmi futuri, d’accordo sulla necessità assoluta di far planare i quasi 30 milioni del PNRR già finanziati (grazie a Fabio Adezio) nei tempi utili, non avendo ancora affrontato altre strategie cosa può aver spinto Silvio a sbatter la porta in faccia al Sindaco?  No, il problema non è politico-amministrativo, è personale. Ci si potrebbe chiedere, cioè chiedere a lui: perché tutti i sindaci dei Comuni sotto i 15.000 abitanti possono fare un terzo mandato, soprattutto quelli del PD vicini e lontani, e Fabio Adezio no? Anche questo ora non importa. Ma c’è qualcos’altro ancora. Lo si comprende da una decisa accelerata impressa da Silvio De Lutiis alle sue manovre. Ieri mattina, a meno di 48 ore da suo “Punto”, deve aver già maturato molto di più su questa sua chiusura. Smentendosi per la seconda volta consecutiva (non se n’è accorto né alcuno dei suoi deve averglielo segnalato, ndr.) ha sigillato definitivamente la porta sbattuta in faccia al Sindaco accusandolo di essersi “messo su un piedistallo”, di “non parlare con la gente”, di essere irrimediabilmente nemico del PD che, da ieri è all’opposizione in consiglio comunale (e su questo ci sarebbe qualcosa di divertente da chiedere). Cosa può esser successo in meno di due giorni? Anche i miei eroici ventitré Lettori si staranno chiedendo perché questa repentina dichiarazione di guerra totale, alla Nethanyahu. La risposta che si è data Silvio è questa: il Sindaco avrebbe fatto del Comune la sede elettorale di “Fratelli d’Italia”, aiutato dal suo “factotum” Tommaso Palmitesta. Non ho ancora verificato i contorni di questa presunta operazione. Posso però commentarla serenamente nella sua essenza. Se il Sindaco davvero fosse passato al partito della Meloni avrebbe commesso un errore, un grave errore, solo parzialmente giustificabile da ipotetici e non dimostrabili calcoli elettorali. Penso semplicemente che non sia vero, anzi, che sia, per molti altri versi, impossibile. Pochi giorni fa. in piazza, con altri ad ascoltare, gli ho chiesto se non fosse il caso di avere “attenzione” anche per candidati di sinistra. Mi ha risposto chiaramente: “Certo che sì. Ci sono elementi validi da sostenere anche a sinistra”. Aggiungo un richiamo che penso di aver già fatto in altra occasione. Un Sindaco fondatore e espressione di una vera lista civica si comporta secondo quel modo di fare che Giulio Andreotti attribuiva a sé ed ai senatori a vita accusati al tempo di aver votato la fiducia non ricordo a quale governo. I senatori a vita - spiego Andreotti - sono naturalmente filo-governativi. Gli avversari e anche alcuni suoi sostenitori non proprio consapevoli del civismo di “Miglianico Cambia” hanno di volta in volta accostato Fabio Adezio al M5S, poi all’allora sottosegretario Federica Chiavaroli, prima a Luciano D’Alfonso, poi, più recentemente a Lupi ed ora, immagino, all’attuale Governo regionale uscente e in scadenza. Di volta in volta, ciascuno si è lamentato che lui, il nostro Sindaco sia stato amico di questo o di quell’altro. Probabilmente è solo amico di Miglianico e si appoggia a chi governa “pro tempore” per portare a Miglianico finanziamenti e opere pubbliche. Se oggi venisse notato vicino al mio Amico Daniele D’Amario (Forza Italia), assessore regionale al turismo che più di un soldo lo ha portato a Miglianico, e lo sostenesse chiedendo a chi è di centro-destra di votare per lui non potrebbe essere accusato da nessuno. Fabio Adezio è stato a suo tempo esaltato come miglior sindaco da Luciano D’Alfonso, governatore PD, quando venne ad inaugurare il Pala Miglianico. Allora fu accusato di esser passato col PD tradendo il suo esser civico. Così non fu. Del resto - lo ricordo a chi ha memoria volutamente scarsa – il nostro Sindaco, Fabio Adezio, ha appoggiato apertamente, senza calcoli elettoralistici che gli avrebbero consigliato ben altro, e spassionatamente la carissima Daniela Palladinetti, candidata alle regionali con Legnini (PD), chiedendo di votare per lei come poi ha fatto alle recenti politiche con Antonello Antonelli candidato con “Noi Moderati”. È coerente nel fare gli interessi di Miglianico e nel restare civico. Questo può dar fastidio ma solo a chi coltiva interessi di parte in modo strumentale. Posso sbagliarmi ma penso che anche in questo passaggio elettorale il nostro Sindaco si stia muovendo con misurata gratitudine ed accorta lungimiranza senza fidanzarsi con alcun politico e men che mai legandosi con un’appartenenza politica. Se Silvio De Lutiis vuole politicizzare le prossime Comunali per il tornaconto del proprio partito sa che rischia di regalare, ahimè, Miglianico al destra-centro. Non è nuovo in queste operazioni disastrose e dannose per Miglianico. Lo ha già fatto nel 2009 mischiandosi nella sciagurata operazione “Progetto Miglianico”, con il preteso che loro, che erano all’estrema sinistra e non nel PD, dovevano “abbattere Mario Amicone” (che non era candidato, ndr.). Lui e i suoi “orgogliosi compagni”, dopo il danno fatto, hanno vissuto una consiliatura fatta di rimorsi e totale inconsistenza amministrativa, chiusi nell’angolo dell’assoluta insignificanza. Faccia dunque la sua lista, aggreghi le sinistre, aggiunga quelli di destra, inventi nuovi civici, si riarmi per la sua ennesima campagna elettorale. Farà bene a farlo. Intanto, forse, è meglio che si allontani dalla “Agorà delle Idee per Miglianico” perché un PD già schierato rischia di vanificare il buono che può produrre quell’operazione. A meno che…   

Prima di passare alle buone notizie devo segnalare ai miei eroici ventitré Lettori la prima uscita “murale” di una nuova sigla che aleggia da qualche settimana sulla nostra bella Cittadina. Un manifesto a firma (no, la firma mi sa che non c’è) con intestazione “Miglianico in Comune” (seconda scelta del più accattivante marchio individuato a suo tempo dall’insieme-che-divide), ha lanciato ieri un presunto e tutto da dimostrare allarme sicurezza per i nostri bambini che vanno a scuola. La scelta di comunicare con un manifesto a me piace. Anche se non mi piacesse penso che ne avremo comunque uno a settimana da qui a metà maggio. Ma il gradimento sullo strumento di comunicazione non trascina con sé il buon giudizio su quel che c’è scritto. Tutt’altro. Di cosa tratta?  Dal crollo di una scuola in costruzione a Pescara (!), notizia alquanto datata, il tazebao passa a paventare un prossimo disastro a Miglianico. Se i non-firmatari del manifesto son sicuri di questa sicura incombente sciagura devono agire per far chiudere la scuola e metter in sicurezza i nostri bambini. Se, però. non ne son sicuri, allora non lancino allarmi strumentali e men che mai messaggi cifrati. E poi, i consiglieri di opposizione che fanno, si fanno scavalcare o hanno già passato la mano? Tra l’altro sono iettatori: pare che il disastro se lo stanno augurando. Insomma, non è il massimo per una prima uscita in campo. Poi è palese che c’è una gola profonda forse anche nei sotterranei del Municipio, che sta provando a rilanciare vecchi giochetti cari a chi lucra tra progetti e cantieri. Un altro elemento di riconoscibilità del vecchio che avanza.

Oggi si celebra il “Giorno del ricordo” dei massacri delle foibe istriane e dell’esodo giuliano dalmata col sangue versato da tanti italiani ad opera delle truppe comuniste iugoslave del Maresciallo Tito. Ricordare è indispensabile. Qui non si tratta di una strage enorme come quella dell’Olocausto ma di tanto sangue degli Italiani solo perché tali e di Italiane e Italiani costretti all’esilio forzato dopo aver visto depredare tutti i loro beni. Sono state vicende che la cui viva memoria deve continuamente ammonirci e deve insegnarci a scegliere e a coltivare come bene supremo la pace che comporta la concordia tra i popoli.     

Care Amiche e cari Amici, lascio la grigia desolazione di questo dramma e delle polemiche e speculazioni di poco fa per condividere con voi delle buone notizie. A cominciare dalla Festa di Carnevale, organizzata dalla nostra super Pro Loco per domani pomeriggio, che riempirà di colori e allegria lo stesso locale che rischia di essere ingrigito dal PD giovedì 15. 


Una seconda notizia buona. A molti sarà sfuggito il dettaglio di un lungo articolo pubblicato ieri l’altro da un noto quotidiano: era l’elenco degli ultimi finanziamenti decisi dalla Regione Abruzzo. Tra le voci in neretto c’era un finanziamento di 1,6 milioni di euro per il Comune di Miglianico, non poca cosa se si confrontano le cifre di altri interventi. Per quel che ne so questi nuovi denari sono stati chiesti ed ottenuti dall’Amministrazione comunale per interventi di “rigenerazione urbana” e strutture sportive di base. Niente male, direi.

Con gioiosa emozione ora vi comunico che giovedì sera il Consiglio provinciale delle ACLI di Chieti, rinnovato con il congresso del 20 gennaio scorso, ha eletto per acclamazione il Carissimo Antonello Antonelli nuovo Presidente provinciale. 

A memoria è la prima volta che un nostro Concittadino viene chiamato a ricoprire un tale ruolo. La mia gioia non è dettata solo da affetto e stima personali ma dalla consapevolezza che la scelta di Antonello è stata dettata e sostenuta dalle qualità con le quali lui, in questi anni di impegno come aclista, ha saputo conquistare il consenso di tutti. Non si tratta di un incarico onorifico e men che mai redditizio, tutt’altro: siamo nel campo del puro volontariato cattolico. È, infatti, un impegno di servizio a favore della intera comunità provinciale attraverso i circoli e tutti gli iscritti, Questo è il vero onore che Antonello ha meritato e che dimostrerà di meritare ogni giorno nel prossimo quadriennio, l’esserci per spendersi a favore degli altri, esserci per fare cose buone. 

Chiudo con una notizia buona, che mi ha commosso per quel che mi ha restituito dopo più di dieci anni. Mi è stata comunicata dal Presidente del Consiglio dell’Istituto Comprensivo di Miglianico, l’Amico Alessandro Cataldo. Con nota data 8 febbraio 2024, a firma della dottoressa Gisella Barone, collaboratore vicario del Dirigente Scolastico, tutte le classi della scuola dell’infanzia e primaria del nostro Istituto Comprensivo utilizzeranno la divisa scolastica. Nel lontano 2010, allora Presidente del Consiglio d’Istituto, proposi l’adozione della divisa scolastica a Miglianico. La proposta fu approvata all’unanimità. Era indiscutibilmente motivata dalla finalità di dare ai ragazzi un simbolo di aggregazione e di appartenenza ad un gruppo nonché dall’intenzione di garantire un cospicuo risparmio di denaro alle famiglie degli alunni nell’acquisto dei vestiti per i propri figli. La divisa scolastica sarebbe diventata realtà in breve tempo, tra l’altro, anche con il generoso, disinteressato e qualificatissimo sostegno dello stilista Simone Racioppo che immediatamente si mise a disposizione per disegnare, cosa che fece, t.shirt, felpe, pantaloni, giubbini etc.. Avevo anche proposto di fare un unico acquisto per i materiali scolastici (libri, quaderni penne, colori, righe etc.) così da abbattere i costi delle singole famiglie. Questa proposta fu bloccata con il pretesto che così avremmo sottratto clienti ai negozi di Miglianico, i quali, invece, io proponevo di essere coinvolti come gestori dell’operazione attraverso apposita convenzione (ma le convenzioni che interessavano altri erano altre evidentemente…). Ma la proposta delle divise ci fu ed era attuabile subito e bene. Purtroppo ci si mise di mezzo la politica. Eh si. Alcune maestre “eterodirette” per mettere in difficoltà il Presidente che non era gradito all’allora Amministrazione comunale ed al suo Sindaco, portarono e fecero votare in Consiglio d’Istituto una proposta che bloccava le divise scolastiche, spingendosi al meschino tentativo di sfiducia verso il Presidente, colpevole, secondo loro, di aver dato notizia alla stampa “mettendo in ridicolo la scuola”. Falso, come dimostra questo articolo dell’epoca (clicca qui per leggerlo). L’altra motivazione, ancora più meschina, oltre che assolutamente sgangherata, fu che la mia proposta era un tentativo di stampo fascista (!) o comunque elitario. 

Poche settimane dopo le famiglie dell’Istituto Ravasco di Pescara ritiravano le divise per i loro figli a pochi euro a pezzo. E trovarono sui banchi dei propri figli il pacco scuola con libri, quaderni etc. ad una cifra incredibilmente basse rispetto alla spesa media delle Famiglie di Miglianico.

Il tempo è galantuomo.

Buona Domenica. 

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