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La letterina del sabato 9 marzo 2024

Care Amiche e cari Amici,

è appena terminata la “Giornata Internazionale della Donna”, una ricorrenza storicamente dal tono tragico e mesto che noi giustamente abbiamo trasformato in un Festa in onore delle Donne. Tra le tante, manifestazioni che hanno infiocchettato l’8 marzo, a Miglianico c’è stato un significativo appuntamento. Ieri sera, nella Casa delle Monache, il Comune e la nostra super Pro Loco hanno riproposto “L’Aperitivo in Rosa”, e lo spettacolo “Richiesta di Amicizia di-e-con Margherita D’Onofrio. Oggi pomeriggio alle 16.00, quasi in un filo di continuità e sempre su iniziativa dell’Amministrazione comunale e della Pro Loco, seguirà “Serata Rosa”, un interessante incontro di informazione e prevenzione dei tumori femminili sul tema “Prevenzione, Stile di vita…Conoscere per vincere”, con la partecipazione di importanti relatori. 

Prima di proseguire con questa Letterina occorre segnalare, anzi, è indispensabile ripetere ancora una volta, una notazione importante, un’avvertenza per l’uso di “Viva Miglianico”. Siamo a 90 giorni dalle prossime comunali dell’8 e 9 giugno ed è tempo di fare questa precisazione. Chiedo scusa ai miei eroici ventitré Lettori che possono saltare questo capoverso, invece indispensabile per i frequentatori occasionali di questo spazio di libertà che sono sempre più numerosi e che da qui traggono boccate di aria buona e tante informazioni e riflessioni utili anche per loro.

 

Viva Miglianiconon è il bollettino ufficiale o ufficioso di alcuno schieramento o personaggio, non del Sindaco Fabio Adezio né di “Miglianico Cambia” né di alcuna altra componente vecchia o nascente. Chi immagina, sospetta, spera o forse teme che “Viva Miglianico” sia ispirata dall’alto (poi quale alto?!) o addirittura eterodiretta, commette un doppio gravissimo errore. Il primo errore in realtà è l’offesa alla intelligenza, direi alla dignità di chi sarebbe ispiratore, suggeritore, ghostwriter di quanto pubblicato qui, cioè il Sindaco e/o i suoi consiglieri, assessori soci di “Miglianico Cambia”. I quali hanno intelletto, doti comunicative e capacità di relazioni tali da non doversi abbassare a perder tempo con Letterine o altri scritti simili. Il secondo errore è una cocente auto-accusa: chi pensa certe cose evidenzia inconsciamente il proprio triste stato di sudditanza e complicità con certo personaggi locali e, al contempo, mostra una capziosa ignoranza delle cose. Chi ancora non lo avesse compreso o chi lo volesse negare a dispetto di tutto, sappia e tenga per certo che questo è stato, è e resterà uno spazio di libertà. È interessato unicamente al bene dei Miglianichesi e di Miglianico. Non è asetticamente obiettivo come non lo sono tutti gli altri luoghi di comunicazione. È libero di raccontare, di analizzare, commentare, casomai giudicare e, quando dovesse servire, come accadrà tra breve, liberissimo di indicare idee, schieramenti e persone con la massima chiarezza, avendo sempre come riferimento il bene comune e tenendo in disprezzo chi questo non lo vuol capire.    

Care Amiche e cari Amici, arrivo a quel che sta accedendo e a quel che si avvicina da queste parti. 

Domani saremo tutti chiamati a svolgere il nostro ruolo costituzionale di “Popolo sovrano”. Lo faremo esercitando il diritto al voto in una tornata elettorale che deciderà ben più che il prossimo governatore e la nuova composizione del consiglio regionale dell’Abruzzo. No, non è la pressione della politica che induce questa sottolineatura ma la nostra storia regione. Siamo ad uno snodo delicatissimo che vede la Regione Abruzzo chiamata a decisioni che non saranno limitate nel tempo ad un solo quinquennio. Si deve decidere se accettare o contrastare quella autonomia differenziata che, nel bene e soprattutto nel male, può portare ad un assetto enormemente diverso da quel che conosciamo in termini economici e sociali. Si deve utilizzare meno della prossima legislatura regionale per realizzare opere strategiche che oggi hanno finanziamenti possibili. Molti di questi finanziamenti sono stati sbandierati in questa campagna elettorale ma non ci sono concretamente e, se ci sono, vengono da un gioco di vasi comunicanti che alla fine lascerà vuoti interi settori di intervento. Si dovranno dare risposte coraggiose alla richiesta di sanità per tutti, di viabilità, di sostegni non solo all’agricoltura (che ora sembra esser tornata di moda) ma all’intero mondo produttivo per non dimenticare tutto l’ambito sociale che è sempre più segnato da drammatici problemi. Non possiamo restare a casa e delegare altri a decidere per noi. Dobbiamo votare, dobbiamo dire la nostra responsabilmente con uno sforzo di affidamento a chi riteniamo più capace o anche solo meno peggio, possibilmente senza farci accecare dall’unica perversione democratica che non va mai seguita: votare contro. Se non altro, avendo votato, sia chi sarà chiamato alla responsabilità del governo sia chi sarà all’opposizione sapranno che saranno stati collocati lì dalla stragrande maggioranza degli abruzzesi e non da una minoranza impostasi su un’altra minoranza. Questo accade da qualche anno a questa parte. Ed è una bestemmia contro chi la democrazia l’ha conquistata anche col sangue, comunque con uno sforzo straordinario di passione e di volontà che non dovremmo mai dimenticare.    

Una notazione voglio condividerla con i miei eroici ventitré Lettori e riguarda un punto di partenza sul quale val la pena fermarsi un attimo a riflettere perché stranamente nessuno ne ha parlato. Nell’ultima tornata elettorale regionale c’è stato un dato significativo, anzi più di uno. Parto da quello generale: la somma dei voti degli attuali alleati che sostengono oggi Luciano D’Amico, cioè il centro-sinistra o “campo largo” o “campo possibile” fu allora quasi del 57%, poco di più se si considera che Azione allora era col destra-centro ed oggi è con D’Amico. I sondaggi pare dicano altro, anche se con distacchi che vanno da qualcosa a niente. Però questo dato non è senza significato perché dice che almeno teoricamente le posizioni di partenza son ben diverse da quelle che molti danno per scontate. Questo dato può esser ribaltato o confermato non tanto dal giudizio sui cinque anni di Marsilio & Co ma dall’affluenza alle urne che nel 2019 (si votò a febbraio, ndr.) fu di un misero 50,48%. La mia impressione è che molti candidati si siano dedicati a sé stessi provando a “rubare” voti di preferenza a quelli del loro stesso schieramento piuttosto che andare a convincere chi allora non volle andare a votare e non vorrebbe votare domani. La partita si gioca lì, probabilmente. Una previsione in questo senso la si può fare. Se la percentuale dei votanti sarà significativamente molto più alta potrà esserci o una corposa conferma del destra-centro con un distacco cioè molto considerevole o la vittoria di D’Amico non necessariamente per un pugno di voti.

La seconda notazione relativa al risultato del 2019 è particolare e riguarda direttamente Miglianico, cioè i candidati Miglianichesi alle regionali. Nel 2019 ci furono due Concittadine candidate, ambedue schierate, seppur in liste diverse, nel centro sinistra che sosteneva Giovanni Legnini: l’avvocato Daniela Palladinetti e la dottoressa Celestina Di Febo. La prima superò le 300 preferenze (306 per l’esattezza), la seconda raggranellò pochi voti (9). Oggi abbiamo un solo Concittadino tra i candidati alle regionali, Marco De Luca, capolista dei 5Stelle. Ebbene mentre nel 2019 l’impegno delle nostre Concittadine era quasi segnato dall’inizio sia per le previsioni relative agli schieramenti in campo sia per l’oggettiva forza delle rispettive liste di appartenenza, questa volta le possibilità del nostro Concittadino di esser eletto in Consiglio Regionale, a dispetto di ogni facile previsione, sono tutt’altro che remote. Infatti nella compagine grillina che potrebbe eleggere almeno uno se non due o tre consiglieri regionali in questo collegio, non occorreranno tantissimi voti di preferenza. Nel 2019 ne bastarono poco più di 3.000 a Taglieri e Sclocchi (2° e 3°) per essere eletti in questo collegio. Marco, al quel va un sincero augurio di successo, potrebbe farcela davvero se riuscisse ad avere un solido consenso innanzitutto a Miglianico, sicuramente più dei 300 voti di Daniela Palladinetti. Il che ovviamente non è cosa facile da farsi. Certo per alimentare questa speranza non remota occorrerà che l’intero “campo largo” o “campo possibile” miglianichese lo sostenga compatto, il che, per quel che a tutt’oggi si percepisce, non sembra in cantiere. Sarebbe un peccato, ancora una volta un peccato, la mancata risposta campanilistica alla proposta elettorale di un Concittadino che non può però esserci se chi lo presenta e chi lo sostiene direttamente non fa prima la sua parte per intero dando l’esempio agli altri. Del resto la sinistra a Miglianico ha mostrato questo limite sin dagli albori della storia repubblicana mancando tutti i possibili traguardi sovracomunali, a volte anche volutamente.                     

Cosa accadrà a Miglianico alle Regionali? Non faccio mai previsioni sui risultati perché i voti vanno contati uno ad uno dopo che sono stati scrutinati ed assegnati. E, sulla cifra delle loro somme, poi si deve ragionare serenamente, senza mai recriminare se si è perso né ubriacarsi di esaltazione se si è vincitori. Va rispettata la volontà popolare che sta appunto nel risultato finale e rispettarla significa saperla leggere e capirla. 

Qualcosa però possiamo anticipare su quel che accadrà da martedì 12 marzo 2024 qui a Miglianico. Lo scenario locale sarà inevitabilmente diverso. Le cautele, i calcoli, i posizionamenti e riposizionamenti, le assenze più o meno evidenti ai quali abbiamo assistito ed ancora assistiamo col balletto della richiesta di preferenze per questo o quel candidato, si dimostreranno per quel che sono stati, cioè tattica, strategia di interessi personali, attesa più o meno furba, poco altro di rilevante. Tra 48 ore si azzererà tutto e si ripartirà verso le prossime comunali dell’8 e 9 giugno con un prevedibile accelerata. La prima pare l’abbia data un personaggio candidato non di centro sinistra, non di Fratelli d’Italia, non della Lega, e non di Francavilla al Mare che sarebbe tornato a far danni da queste parti e per farlo non avrebbe perso tempo. Costui avrebbe nuovamente deciso di intromettersi da “straniero” negli affari comunali spingendo e garantendo il proprio padrinaggio a un prossimo candidato a sindaco rendendolo forte di cotanto appoggio ma rendendolo anche difficilmente amalgamabile con i suoi prossimi alleati, i quali, pur non mancando di disinvoltura (si legge faccia tosta) dovranno molto abusarne per preparare certi minestroni. L’analisi delle preferenze che scaturiranno dalla serrata lotta interna che si va consumando tra esponenti del destra-centro rivelerà più di qualcosa. Lo ripeto ancora una volta, occorrerà cautela per capire in profondità i risultati elettorali, anche confrontando i dati del 2019 con quelli che potremo leggere lunedì, cosa sta accadendo a Miglianico e cosa comporterà nelle prossime settimane. Del resto, lo ricordo come mero esempio per richiamare la cautela di cui parlavo, quando di votava nello stesso giorno per Regione, Provincia e Comune e le liste avevano gli stessi simboli, dalle urne uscivano risultati non sempre omogenei, anzi. Questo richiamo serva a chi pensa di poter tradurre i voti di domani in voti per le comunali che arriveranno tra 90 giorni. 

Una cosa invece è certa: purtroppo i protagonisti delle manovre alle quali ho fatto riferimento prima stanno dipingendo l’orizzonte di cupi colori, del resto, sono quelli che prediligono...     

Chi sta brigando per allestire liste smontando e rimontando gruppi, chi sta annusando e pedinando possibili candidati, chi prova a rimettere in naftalina abiti che pensava di poter indossare spacciandoli per nuovi o sognando di esser tornati alle taglie giovanili, dovrà sbrigarsi a chiudere le proprie mosse. Dovrà farlo il più rapidamente possibile anche chi sta pensando di cambiare all’ultimo le sue posizioni sperando di non perdere la faccia o chi dovesse accorgersi, numeri alla mano, che gli converrà rimangiarsi più di una parola. 

Il tempo per loro sarà breve. 

Buona Domenica 

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