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La Letterina del sabato 13 febbraio 2021 / La Littirine de lu sabbete tridice di febbraje ddumil’e vvintune

Care Amiche e cari Amici,

l’attenzione di queste ore è focalizzata su due argomenti sopra gli altri. Il primo è il nuovo governo guidato dal professor Mario Draghi, il secondo è il precipitare in zona rossa del nostro territorio con anche l’esplosione dei contagi a Miglianico.

Sul governo non la faccio lunga. La sua composizione non mi piace. È sicuro che non è il governo dei migliori. I governi si giudicano essenzialmente dal programma, in particolare da quello che come programma viene realizzato. Per ora posso dire che resto della mia serena opinione, gioiosamente minoritaria: preferisco il primato della politica alla miglior supplenza dei cosiddetti “tecnici”. Il resto andrà valutato con calma e avendo più elementi in mano. Per la mia dignità devo però precisare che sono lontano le mille miglia dalla furbata pilatesca della Meloni e dei suoi: un machiavellismo da quattro soldi.

Sulla pandemia locale continuo a ritenere daltonico il nostro governatore che coi cambi di colore non ha mai fatto bene. Se voleva passare al rosso prima che il governo glielo imponesse poteva farlo dalla mezzanotte di oggi, sabato. Ma avrebbe dovuto invece farlo più seriamente dalla mezzanotte di lunedì, lasciando ai ristoranti, ai bar e ai commercianti una domenica di ossigeno, un piccolo respiro. Sono anche qui in minoranza? Va benissimo così.

La Letterina del sabato 6 febbraio 2021 / La Littirine de lu sabbete sei di febbraje ddumil’a vvintune

Care Amiche e cari Amici,

parto da questa foto per parlarvi ancora di qualcosa che forse con il contenuto dell’immagine sembra entrarci poco o niente. Non è così. Ma se così vi pare, allora la foto sarà un omaggio a persone care. Il resto vi parlerà di quel che ci è caro, o meglio, dovrebbe esserci caro. Ciascuno dei miei ventitré lettori conosce benissimo i nomi di questi Concittadini, quasi tutti scomparsi, tranne uno. Chi non li riconoscesse potrà dunque chiederlo ai miei eroici lettori. Se non sbaglio l’occasione di questo scatto fu la cerimonia di inaugurazione della Scuola Elementare, intitolata anni dopo ad uno dei personaggi qui ritratti, su mia informale proposta e per piena decisione dell’allora Consiglio Comunale guidato dal Sindaco, Mario Amicone. Siedono, raccolti allo stesso tavolo, quelli che allora erano avversari politici ed amministrativi, non solo opposti come lo si era in piena guerra fredda ma anche all’interno della grande “Balena Bianca”, l’amata DC. 

La Letterina del sabato 30 gennaio 2021 / La Littirine de lu sabbete tenta di gennaje ddumil’e vvintune

Care Amiche e cari Amici,

in questa breve Letterina voglio parlarvi di due personaggi che probabilmente nessuno di noi conosce. Pochissimi Concittadini, leggendo ora, qui, i loro nomi potranno dire di averli conosciuti o di conoscerli. Chi dovesse farlo, forse, lo farà più per il riferimento che tra poco darò che per un ricordo immediato di un nome legato a un volto o a un’esperienza personale. 

Il primo nome è quello di Franco Ciuti. 

Chi è? 

La Letterina del sabato 23 gennaio 2021. / La Littirine de lu sabbete vintitrè di ggennaje ddumil’e vvintune

Care Amiche e cari Amici,

in questo tempo dove ci è tolto qualcosa e al contempo ci è dato qualcosa in più proprio dal tempo, voglio affidare a voi una proposta. C’è tutto un anno di tempo ma non c’è tutto il tempo che si vuole. Lancio ora questa proposta sperando che sia accolta unanimemente, che sia quantomeno valutata, che non sia cestinata con indifferenza o peggio, che non diventi oggetto di polemiche strumentali.

Quest’anno cade un doppio anniversario importante per la storia di Miglianico. 

La letterina del sabato 16 gennaio / La Littrine de lu sabbete sidice di gennaje ddumil’e vvintune

Care Amiche e cari Amici,

ho voluto attendere ben più di qualche giorno perché l’anno si è aperto così e ho sperato che qualcuno avesse notato qualcosa. È qualcosa che non c’è. È l’assenza.

Abbiamo tanto, forse troppo. Soffriamo per quel che ci manca a volte senza riflettere che il più delle volte ci manca qualche briciola di superfluo. Quando invece ci manca qualcosa di molto importante, l’assenza apre le porte al dolore e mostra il vuoto solo a noi. Se abbiamo rispetto per la nostra dignità non sbandieriamo il nostro dolore da assenza, al massimo chiediamo ad una o a poche persone care di comprenderlo.

L’assenza che voglio segnalarvi perciò non è quella che percuote il mio animo sgomento, triste, ripiegato su se stesso costretto a guardare negli spazi lasciati vuoti. 

Voglio condividere con voi una constatazione che a qualcuno potrà sembrare eccessiva. Sarà, però penso che il tempo mi darà ragione, almeno in parte. 

La letterina del sabato 9 gennaio / La Littirine de lu sabbete nove di gennaie ddumil’e vvintune

Care Amiche e cari Amici,

certamente vi siete accorti che nel corso dell’intero anno appena trascorso ho provato a fare un lungo e complesso esperimento. Ho voluto pesare quanto interessino le buone notizie, la condivisione dell’arte, le cose simpatiche e le curiosità rispetto alle polemiche e alla stimolazione di dibattiti più o meno accesi. La quasi totalità delle Letterine è stata dedicata a ciò. E ad esse ho aggiunto la condivisione di una quarantina tra poesie, novelle, documenti ormai storici, che molti di voi probabilmente non conoscevano o avevano cancellato dalla propria memoria.

La letterina del sabato 2 gennaio / La Littirine de lu sabbete ddu di gennaije ddumil’e vvintune

Care Amiche e cari Amici,

quasi tutte le innumerevoli riflessioni sull’anno appena trascorso sono state sostanzialmente dello stesso tenore. Il 2020 è stato accompagnato alla porta senza nessun rispetto, è stato quasi cacciato. Come se si potesse tagliare un pezzo di storia dell’umanità. Non ho letto né ascoltato commenti diversi. Eppure dopo 366 giorni qualcuno avrebbe potuto fare qualche considerazione diversa, se non per vero spirito di osservazione almeno per puntiglio, per orgoglio di diversità rispetto al coro fatto dei soliti copia-incolla che consentono di vestire alla moda messaggi inviati oramai quasi automaticamente.

La letterina del sabato 26 dicembre / La Littirine de lu sabbete vintisei di dicembre ddumil’e vvinte

Care Amiche e cari Amici,

questa è l’ultima Letterina dell’anno, di un anno che è riuscito a diventare memorabile a modo suo. In verità non è la pandemia che ricorderò più di altre cose. In questo 2020 che sta per andar via ho perso tanto, forse più di quello che pensavo di poter sostenere come dolore. Ma ce l’ho fatta perché ho potuto colmare i vuoti e lenire dolori laceranti con le tante gioie che mi son venute dalla Famiglia e da non poche persone care. Come sempre ho cercato in ogni momento di ogni giornata il tanto di buono che c’è o anche solo le poche briciole di buono e di positivo che ci son sempre state. Comunque non farò oggi un consuntivo di questo 2020 quasi al tramonto. È presto e, in fondo, siamo ancora nel pieno delle feste natalizie, quindi è meglio che certe cose aspettino un po’.

La letterina del sabato 19 dicembre / La Littirine de lu sabbete diciannove di dicembre ddumil’evvinte

Care Amiche e cari Amici,

Natale si avvicina e, sinceramente, sul fronte delle cose che si potranno o non si potranno fare ci si capisce ancora poco, quasi niente. È chiaro che non sarà un Natale come gli ultimi che abbiamo conosciuto. Non sarà neppure come ce lo siamo augurati e anche aspettati fino a qualche settimana fa. Ma sarà Natale. Nessuno potrà eliminarlo il Natale. Ha ragione Papa Francesco, quando afferma che restrizioni, crisi e disagi renderanno questo Natale meno consumistico e più vero. Se lo sapremo aspettare e preparare consapevolmente, senza la stupida isteria di chi pensa solo agli acquisti e ai regali, potrebbe essere davvero un buon Natale. Lo sarà per chi crede e anche per chi non vuole credere ma avrà l’opportunità storica di vivere un Natale senza farlo assomigliare ad un giorno qualsiasi.

La letterina del sabato 12 dicembre / La Littirine de lu sabbete dudice di dicembre ddumil’e vvinte

Care Amiche e cari Amici,

sabato scorso non sapevo che al meraviglioso albero di Natale “Made in Miglianico”, cioè fatto da prestigiose aziende e da amorevoli mani locali, si sarebbero aggiunti i rosoni filanti che ora ammiriamo in piazza. Quegli aquiloni quasi trattenuti nel loro volo sono stati infatti collocati in questi ultimi giorni. È giusto plaudire ancora e ancora più forte ad ogni “Fata Uncinetto”, agli instancabili e sempre disponibili dirigenti e volontari della Pro Loco ed a quanti hanno dato una mano o anche solo un incoraggiamento anche in questa occasione.

La letterina del sabato 5 dicembre / La Littirine de lu sabbete cingue di dicembre ddimil’e vvinte

Care Amiche e cari Amici,

abbiamo un’altra esperienza da vivere: quella delle feste natalizie stile 2020. Parto dalle poche cose sicure. Avremo il bellissimo albero fatto all’uncinetto. È già stato avvolto sulla struttura luminosa allestita dalla nostra eccezionale Pro Loco guidata dall’ottimo Nicola Santalucia, il presidente che preferisce il fare al dire. Il pregevole lavoro - è bello ricordarlo - è stato fatto con pazienza e passione dalle “Uncinettine”, le meravigliose signore che hanno dedicato tante ore di creativa attività alla realizzazione delle centinaia di tessere multicolori che ammireremo anche quest’anno.

La letterina del sabato 28 novembre / La Littirine de lu sabbete vintotte di nuvembre ddumil’evvinte

Care Amiche e cari Amici,

preferisco le Donne a Maradona. 

Ci avete fatto caso? Mercoledì scorso si stava facendo un minimo di attenzione su un dramma senza fine, in occasione della “Giornata internazionale per la eliminazione della violenza contro le Donne”, quando è arrivata la notizia della morte di Diego Armando Maradona.

Ora Maradona è stato sicuramente un grandissimo calciatore, non il più grande. È stato certamente importantissimo nel calcio degli anni ’80, ma usare per lui, come per chiunque altro, elogi come “Dio del calcio” è semplicemente una bestemmia, religiosa e laica. Siamo ancora al tempo dei gladiatori. La nostra smania di avere idoli effimeri da idolatrare ci porta a prostrarci davanti a personaggi che per quanto eccelsi nel loro campo, ben poco hanno per esser accostati a Dio.

La letterina del sabato 21 novembre / La Littirine de lu sabbete vintun’a di nuvembre ddumil’e vvinte

Care Amiche e cari Amici,

c’è una cosetta simpatica che vi voglio confessare senza star a pensare se può sembrarvi ridicola. Ogni sera viene interrotta l’erogazione dell’acqua potabile e ogni mattina successiva viene ripristinata. Mi chiedevo e vi chiedo: ma tutta l’aria che passa nei tubi non fa girare i nostri contatori così alla prossima bolletta pagheremo l’aria come l’acqua? L’aria e l’acqua sono due beni preziosissimi, forniti gratuitamente dal Padreterno. Ma noi uomini, in certe cose, abbiamo dato retta più a Satana che al buon Dio e misuriamo quasi tutto se non tutto coi soldi, poveri noi. Ora, che l’acqua abbia un costo e che non costi poco lo sappiamo. È una cosa difficile da accettare, ma è così. Però l’aria, fino ad ora, non l’abbiamo mai pagata. Il conto non lo so fare e penso che nessuno di voi riesca a farlo. Per poco o molto che sia, con una interruzione e un ripristino al giorno, quella parte dell’aria che arriva in casa nostra dentro i tubi sappiamo che costa quanto l’acqua potabile. E non è per niente poco, per poco che sia.

La letterina del sabato 14 novembre / La Littirine de lu sabbete quattordice di nuvembre ddumil’e vvinte

Care Amiche e cari Amici,

domani si celebra la “IV Giornata Mondiale dei Poveri”, voluta da Papa Francesco, quello che alcuni amici miei definiscono “un Papa che sbaglia” addirittura “un comunista”. Oh, ma quanto ci piace far polemica pensando di esser intelligenti senza accorgerci di quanto siamo stupidi e di come lo dimostriamo dicendo certe cose. Quanto danno ha fatto il populismo che alcuni credono sia il massimo della libertà di espressione quando invece è il punto più vicino all’oppressione.

Accantoniamo le chiacchiere e fermiamoci a riflettere sul tema vero di questa giornata.

La letterina del sabato 7 novembre / La Littirine de lu sabbete sette di nuvembre ddumil’e vvinte

Care Amiche e cari Amici,

siamo tutti preoccupati per la pandemia che ha ripreso forza anche grazie alle spinte che con la nostra leggerezza le abbiamo dato. Ci sono ancora quelli che dicono che si tratta di uno scherzo, che è solo una grande manovra per schiavizzare il popolo italiano, che non esiste nulla se non un po’ di raffreddore. Sarà! Bisogna però guardare alla realtà, senza chiacchiere. Non è un gioco virtuale, non è una finzione, non è un grande inganno. Qualcosa è. Conosco medici (medici veri) che sono molto allarmati e che non alimentano speranze immediate né autorizzano facili consolazioni. Anzi, il timore, il terrore è che quando le temperature si abbasseranno di 8/10 gradi le cose si potrebbero mettere molto male.

Letterina del sabato 31 ottobre 2020 / La Littirine de lu sàbbete trentune di uttobbre ddumil’e vinte

Care Amiche e cari Amici,

mi sto sforzando, come tutti voi, di mettere ottimismo in questi giorni non facili che sembrano esser i primi di altri difficili e molto difficili. Perciò cerco di dare risposte positive a certe domande. Preferisco fare la figura dello stupido piuttosto che essere troppo disinvolto nella distrazione e nella indifferenza. 

Sabato scorso, 24 ottobre, ho trovato il mercato in piazza. La sera precedente, visto quel che era stato già deciso e che si stava per decidere, ero convinto che il mercato non ci sarebbe stato.

La letterina del sabato 24 ottobre / La Letterine de lu sàbbete vintiquàttre di uttòbbre ddumil’e vvinte

Care Amiche e cari Amici,

domani potremo celebrare la Festa della Venuta di San Pantaleone. Il programma non sarà pieno delle cose che l’hanno caratterizzata negli ultimi decenni. Ma sarà comunque festa. Ci saranno le Sante Messe al Santuario e la Santa Messa solenne con la reposizione della statua al tramonto. Ci sarà la banda. Ci saranno spari di bombe e fuoco d’artificio. Non ci sarà il mercato né ci sarà lo spettacolo serale che manca già da qualche anno. Non c’è Comitato Feste e non c’è stata la questua casa per casa. Ma potremo, dovremo anche stavolta dare il nostro contributo versandolo in piazza dove sarà presente un gazebo della nostra Pro Loco che si è caricata l’organizzazione anche di questa festa.

Sarà una festa incompleta, è vero. Avrebbe potuto essere piena se fossimo stati più attenti.

La letterina del sabato 17 ottobre / La Letterine de lu sàbbete diciassette di uttobbre ddumil’e vvinte

Care Amiche e cari Amici,

aspettando di sapere come potremo festeggiare la Venuta di san Pantaleone in questo anno a suo modo indimenticabile, arriva un doppio appuntamento che meriterebbe tanta della nostra attenzione. Temo invece che non ci saranno post sui social. Non ci saranno neppure accenni nelle chiacchierate di questo fine settimana Oggi infatti si celebra la “Giornata mondiale contro la povertà” e domani la Chiesa Cattolica celebra la “Giornata Missionaria Mondiale”, quella che da bambino ho sempre conosciuto come la Domenica delle Missioni.

La letterina del sabato 10 ottobre / La Letterine de lu sàbbete diece di uttòobbre ddumil’e vvinte

Care Amiche e cari Amici,

anche se stanno aumentano i numeri dei contagi il pensiero va già alla festa della Venuta di san Pantaleone. Mancano due settimane all’arrivo di questa che è la più miglianichese delle feste tradizionali. Sappiamo che non sarà come gli altri anni. Importante è che ci sarà, come sarà possibile lo vedremo. Il fatto che ci sia è quello che conta perché significa tanto e non dobbiamo spiegarcelo tra di noi. 

La settimana prossima spero di poter condividere l’annuncio della festa. Nell’attesa non è il caso di azzardare commenti.

Un commento invece è il caso di farlo in merito ad una polemica che va avanti da non poche settimane, che ogni tanto torna vivace e che tornerà a far girare post e altre cose del genere in vista del 4 novembre. Al centro della polemica c’è ancora la nuova piazza.

La letterina del sabato 3 ottobre / La Letterine de lu sàbbete tre di uttòobbre ddumil’e vvinte

Care Amiche e cari Amici,

sapevamo da tempo che il market di via San Giacomo avrebbe cambiato gestione. Eppure quando è successo ci siamo ritrovati tutti con lo stesso pensiero. Nessuno ha pensato ad un’attività che resta aperta, che diventa più grande o più piccola, che cambia qualcosa ma che non cambia l’assetto commerciale di Miglianico. Tutti abbiamo pensato “Nando chiude”. Sembra niente ma è storia. Quando un nome significa da solo il luogo e l’attività, vuol dire che è entrato nella storia locale. Market nessuno lo ha pensato e l’ha detto da quarant’anni a questa parte, fino al 30 settembre scorso, senza abbinarci il nome di Nando, al secolo Nando Anzideo. Ma c’è di più.

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